Il Decreto Legislativa 62/2024, attraverso le sue disposizioni innovative, segna una tappa fondamentale nella riforma del sistema di valutazione della disabilità e nell’elaborazione del progetto di vita individuale.
La norma in esame rappresenta un passo significativo verso una maggiore inclusione sociale delle persone con disabilità, rafforzando l’approccio personalizzato e multidimensionale che deve guidare la progettazione degli interventi a loro favore. Siamo di fronte ad un cambiamento profondo nella concezione della disabilità stessa, considerandola non più solo come una condizione patologica, ma come un fenomeno complesso che si intreccia con il contesto sociale, psicologico e ambientale del soggetto.
Una delle principali innovazioni introdotte dal D.Lgs. 62/2024 è la definizionedella “valutazione di base”, che costituisce il punto di partenza obbligatorio per ogni inter-vento. Questo processo consente di definire con maggiore precisione la condizione di disa-bilità, misurandone l’intensità e identificando i supporti necessari per l’inclusione sociale e il miglioramento della qualità della vita. La valutazione si basa su un approccio multidimensionale che integra i modelli ICF e ICD, facendo emergere la complessità della condizione di disabilità e la necessità di un trattamento che vada oltre la semplice diagnosi medica. Il fatto poi che la valutazione avvenga attraverso una visita collegiale è una garanzia di un approccio completo e approfondito, capace di considerare la persona nella sua totalità.
Un altro aspetto fondamentale del decreto è il “progetto di vita individuale”, che si configura come uno strumento chiave per garantire la piena partecipazione della persona con disabilità nella vita sociale. Questo progetto non solo viene personalizzato in base alle esigenze specifiche della persona, ma garantisce anche una totale libertà di residenza, consentendo alla persona di trasferirsi senza perdere i diritti e i supporti previsti dal piano. Un aspetto così innovativo, che rafforza il diritto all’au-todeterminazione, costituisce un importante passo verso una società più inclusiva e rispettosa delle libertà individuali. Il cuore della riforma risiede nel coinvolgimento attivo della persona con disabilità, che diventa protagonista in tutte le fasi del processo di valutazione e progettazione. La partecipazione attiva della persona non solo nel definire gli obiettivi, ma anche nel monitorare l’attuazione del piano, rende la riforma un vero strumento di em-powerment, che consente alla persona con disabilità di essere al centro delle scelte che riguardano la propria vita.
Inoltre, l’unità di valutazione multidimensionale (UVM), composta da un’équipe di professionisti che include me-dici, psicologi, assistenti sociali ed educatori, offre una visione olistica e integrata delle necessità del soggetto, favorendo l’elaborazione di interventi mirati che rispondano in modo concreto alle difficoltà quotidiane. In un’ottica di miglioramento continuo, il decreto prevede una fase di sperimentazione che consentirà di perfezionare le modalità operative, raccogliendo feedback utili per ottimizzare l’applicazione della legge a livello nazionale. Questo approccio graduale garantisce che la riforma possa essere adattata alle reali esigenze delle persone con disabilità e delle strutture coinvolte, favorendo una sua implementazione efficace.
In sintesi, il D.Lgs. 62/2024 segna una svolta fondamentale nel nostro siste-ma. La valutazione di base e il progetto di vita individuale sono strumenti che non solo mirano a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, ma promuovono anche un’idea di disabilità che non è più vista come un ostacolo, ma come un aspetto della persona che può essere affrontato con interventi mirati e personalizzati. Se correttamente imple-mentato, il decreto avrà un impatto positivo duraturo, favorendo una maggiore inclusione sociale e un’autodeterminazione più completa delle persone con disabilità, consolidando così il diritto di ciascuno a partecipare attivamente alla vita della comunità.